Il faccia a vista nel Palazzo di Giustizia di Milano: un approfondimento
Posa, materiali e linguaggio architettonico
La nuova sede amministrativa del Palazzo di giustizia di Milano è un progetto interessante da molti punti vista: anche per l’uso articolato del mattone a vista.
Ecco la scheda riassuntiva che abbiamo preparato a dicembre per la stampa.
Materiali e lavorazioni
I rivestimenti in muratura faccia a vista sono stati realizzati con mattoni a pasta molle. La principale lavorazione è la posa di mattoni con tessitura a fascia e corsi orizzontali, sfalsati di 3 centimetri.
In totale sono stati posati circa 550 metri quadrati di faccia a vista.
la scelta del mattone faccia a vista suggerisce un gioco di rimando e rispecchiamento con la chiesa, dove il progetto ha trovato un «dialogo materico»
Il mattone impiegato è il Classico «rosso forte» SanMarco, richiamato da malta FerriMix pigmentata con coloranti naturali, di tonalità molto simile al mattone (in questo caso il colore è il rosso denominato «madrid»). Utilizzata per la stilatura dei giunti, dà uniformità alla facciata e ne valorizza la presenza materiale.
Oltre alla sua caratteristica colorazione, la malta è trattata per resistere al fenomeno dell’efflorescenza ed evitarne i depositi in facciata.
Come sottolineato dal progettista, architetto Carmine Maugeri, la scelta del mattone faccia a vista suggerisce un gioco di rimando e rispecchiamento con la chiesa, dove il progetto ha trovato un «dialogo materico». Lo stesso vale per i setti a tutta altezza e per la garbata citazione del campanile della chiesa, realizzata dai capitelli che li incoronano. Il mimetismo del binomio malta-laterizio è interrotto sul piano dei volumi grazie alla giacitura dei mattoni, con sporgenza alternata.
Altro piano di cesura rispetto al pieno del faccia a vista è nei materiali: in facciata, oltre al mattone, convivono grès ceramico sui fronti laterali, alluminio e marmo. Il pieno della facciata è interrotto anche dal vuoto delle cornici e dall’elemento forse più caratteristico della lavorazione faccia a vista, posizionato sulla facciata semicurva che dà su via San Barnaba: i tre architravi di 6 metri lineari, che incorniciano altrettante e ampie fasce di finestrature.
La successione verticale dei tre livelli d’architrave, da quello inferiore a quello superiore, è suggerita con un disegno dalla scalettatura progressiva.
La realizzazione di tutti i vuoti in facciata ha richiesto alla squadra di lavoro la de-finizione di soluzioni tecniche specifiche sia per il sistema di fissaggio, sia per l’esecuzione in opera della posa, affidata ai nostri operatori specializzati.
Abbiamo progettato in stretta cooperazione con HALFEN un sistema di fissaggio e sospensione, che la società ha poi realizzato su misura per questo intervento e le sue caratteristiche: un prodotto e una configurazione di fatto unici.
Negli esiti, il sistema che ne è nato ci ha permesso di posare con un particolare effetto di “sospensione” del mattone, che alleggerisce il disegno del faccia a vista e dà una resa estetica poco comune.
Sul piano pratico le lavorazioni hanno richiesto la messa in opera di una struttura portante studiata per la formazione delle cornici (banchinaggio).
Tecnologia: le facciate ventilate
Tutto l’intervento è realizzato con la tecnologia delle facciate ventilate in mattoni.
La facciata ventilata in mattoni combina le qualità tradizionali del faccia a vista (durata, invecchiamento estetico) con le proprietà di isolamento acustico e termico, e la salubrità. Anche in questo caso, la citazione esteriore del contesto esistente nasconde invece un segno forte di modernità e urbanità, allineato a requisiti di efficienza e prestanza energetica, creando una passarella ideale tra vecchio e nuovo anche dal punto di vista tecnico e tecnologico: il comune denominatore è proprio il laterizio.
La facciata ventilata è una tecnologia che sfrutta l’aria e il suo movimento come isolanti naturali. In questo caso è costituita da mattoni faccia a vista, fissati con sistemi di sospensione e aggancio meccanico. Il rivestimento è vincolato alla parete portante (intercalata anche da uno strato di isolante), ma ne rimane distanziato. Si crea così un’intercapedine lungo tutta la facciata, che comunica con l’esterno sia alla base che alla sommità. L’aria fluisce e si crea l’effetto camino: il movimento ascendente dell’aria dietro al rivestimento, generato dalla differenza di temperatura tra l’intercapedine e l’aria proveniente dall’esterno. Questo effetto ha proprietà isolanti sia termiche che acustiche, e previene la formazione di umidità e i ponti termici.
Così, la naturale capacità del mattone a pasta molle di trattenere e rilasciare gra-dualmente nel tempo il calore dà vita a un incontro a somma positiva con l’isolamento naturale fornito dall’aria. L’inerzia termica del mattone fa sì che il faccia a vista partecipi a raggiungere le prestazioni termiche richieste senza devolvere interamente a una gestione artificiale il ricambio d’aria – che ha molta parte nel benessere abitativo (ringraziamo Davide Desiderio di SanMarco per gli approfondimenti).
Le facciate sono sostenute con mensole di sostegno in acciaio zincato a ogni piano. Il sistema ha previsto la posa di elementi per l’ancoraggio: si tratta di baionette anti-ribaltanti, disposte con densità di 5-7 per ogni metro quadro.
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