Grundtvig, la cattedrale del facciavista

5 milioni di mattoni, con un campionario infinito di lavorazioni, tessiture e invenzioni. Sono i numeri e le caratteristiche che rendono unica questa chiesa di Copenaghen, progettata da Jensen Klint e terminata nel 1940.

Definire la chiesa di Gruntvig «cattedrale del facciavista» è tutt’altro che un’esagerazione.

Basta guardare ai numeri di quest’opera unica nel suo genere, realizzata a Copenaghen fra gli anni ’20 e ’40: 5 milioni di mattoni, tutti di dimensioni standard, tagliati e levigati sul posto per realizzare un campionario sterminato di lavorazioni.

Se le cifre stupiscono, è la qualità materiale e artigianale a rendere unica quest’opera. Si tratta di lavorazioni facciavista spesso complicate e talvolta stupefacenti. E molto spesso le difficoltà e il tempo che sono stati necessari a pensarle ed eseguirle, oggi le renderebbero pressoché irripetibili.

Sezione disegnata da Jensen

Sezione disegnata da Jensen

Ma facciamo un passo indietro per vedere come, quando e dove nasce il progetto.

Un inno per Grundtvig

Nikolaj Frederik Severin Grundtvig (1783-1872) è stato un’educatore e autore di inni sacri. La sua figura è tanto importante per i danesi, che subito dopo la sua scomparsa è unanime l’idea di dedicargli un tributo. Così, dopo avere scartato progetti di statue, memoriali e piccoli disegni architettonici, si decide per una cattedrale, che sarebbe a sua volta diventata il centro di un nuovo quartiere. E fa niente se costa venti volte tanto rispetto alle altre idee. Infatti, il governo danese raccoglie fondi in tutta la nazione, e addirittura dai danesi residenti all’estero. Una volta finita, la chiesa di Gruntvig non sarà solo un monumento per Copenaghen, ma di tutta la nazione.

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Navata principale (foto: penelopesloom.com)

Il progetto di Jensen Klint: un nuovo quartiere per la città

Il progetto è dell’architetto Peder Vilhelm Jensen Klint. L’idea? Prendere la disabitata collina di Bispebjerg e farla diventare il cuore di un nuovo quartiere. Intorno alla chiesa, Jensen pensa ad ali di case per la classe operaia, dove alla bellezza e freschezza del contesto sarebbero state abbinati materiali da costruzione di qualità, ma a costi contenuti: primi protagonisti, i mattoni e le tegole.

La posa della prima pietra della chiesa è del 1921, ma da lì a nove anni Jensen muore. Il progetto è ereditato dal figlio Kaare, che lo termina nel 1940. Oltre che architetto, Kaare è anche un designer ante-litteram, e disegna le sedie e il piccolo organo del lato nord – oltre al pulpito e all’altare.

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1940, inaugurazione (foto: artwise.blogspot.it)

La chiesa di Grundvit associa elementi gotici (cari a Jensen) a elementi tipici delle costruzioni rurali danesi, come le merlature. Ma le dimensioni ne fanno una cattedrale vera e propria. In ogni caso, lo stile gotico di Jensen prevale: in particolare, per gli archi acuminati e l’uso della luce naturale che definisce le atmosfere e gli spazi sacri.

La cattedrale del facciavista

Il campanile è alto 49 metri, la navata centrale 76 metri, e la volta raggiunge 22 metri di altezza:  tutto realizzato con mattoni facciavista.

Nel disegno di Jensen, è proprio la semplicità delle linee e del materiale ad armonizzare la monumentalità dell’edificio con slanci verticali, che sembrano riproporre nello spazio la tensione lirica degli inni di Gruntvig.

I 5 milioni di mattoni arrivano dalle fornaci di Blovstrød e Ruds Vedby, nella regione danese dello Zealand, imballati nella paglia.

Consegnati nel formato standard, sono stati tagliati e levigati sul posto per realizzare lavorazioni sorprendenti. Un edificio dove tutto, compresi gli altari e le acquasantiere, è in mattoni.

Se date un’occhiata alle foto, rimarrete subito stupiti dagli effetti raggiunti  anche se non siete esperti di lavorazioni facciavista. Se lo siete, l’impressione sarà ancora più profonda, perché potrete cogliere a prima vista le difficoltà e le ricercatezze tecniche e formali che si nascondono dietro a costruzioni, disegni e tessiture. Oltre alla pulizia e alla precisione della posa.

Quando ci si avvicina alla chiesa, il primo colpo d’occhio è solenne. Le asole affusolate e i vuoti che incorniciano l’oblò centrale a cinque sbalzi  alleggeriscono la presenza monumentale della facciata.

All’entrata, il primo dettaglio su cui soffermarsi: la simmetria e il gioco di volumi dei voltini delle porte, con un effetto di continuità tridimensionale della scalettatura tra interno ed esterno.

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Particolare dei pulpiti (foto: candelacostruzioni.it)

Da qui in avanti, i particolari sono ovunque. Pescando a caso, fra i tanti esempi potremmo citare i pulpiti, con la base a piramide inversa e gli scalini a quattro lobi. Parlando di volte, se nelle navate i quattro spicchi sono delinati da corsi di mattoni con giacitura a sporgere, al piano interrato capita di vederli addirittura disegnati da creste di mattoni levigati.

Sempre al piano interrato, ci sono anche delle bellissime volte con ingaggio a «unghia».

Ma il mattone, l’abbiamo detto, è protagonista anche delle case che incorniciano la chiesa. Percorrendo il vialetto d’ingresso e guardandone le facciate a destra e sinistra, le lavorazioni dei voltini si susseguono l’una diversa dall’altra, in moltissime variazioni sul tema.

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Esempio di voltino lavorato (foto: candelacostruzioni.it)

Insomma, per descrivere la chiesa di Gruntvig e il suo quartiere in maniera più dettagliata – anche limitandosi al solo facciavista – ci vorrebbe ben più di un post.

Se amate l’architettura e ai suoi linguaggi e capitate dalle parti di Copenaghen, fatevi una passeggiata sulla collina di Bispebjerg. Non ve ne pentirete.

Ma se è in particolare il mattone a vista,  ad appassionarvi, allora la visita diventa un obbligo.

Chiesa di Grundtvig
På Bjerget 14B
2400 København NV
[mappa]
link utili
  • Due delle foto sono tratte da una bellissima galleria fotografica trovata su Tumblr, Penelope’s Loom.
  • Questo articolo sul blog artwise (in inglese)  ripercorre la storia della chiesa con particolare attenzione alla biografia di Klint (ne abbiamo tratto anche le foto storiche)
Siamo specializzati nella posa di rivestimenti faccia a vista e nelle facciate ventilate.
Hai bisogno di informazioni? chiamaci al +39 02.91084240 o scrivici a info@candelacostruzioni.it.

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