Come visto per altri aspetti della facciate in mattoni a vista, gli avanzamenti tecnologici e la complessità crescente dei progetti hanno fatto sì che il tradizionale «paramano» (e il mestiere del paramanista, ossia di chi posa il mattone), sia diventato parte di una dimensione tecnica e organizzativa più ampia che in passato.

Così, se il gesto e la tecnica di posa (il gesto artigianale) sono da sempre uguali a se stessi, il sistema-facciata è un progetto d’insieme che nasce dalla collaborazione e il coordinamento di professioni e competenze molto diverse. E prima ancora di arrivare al momento della posa, non mancano le attività progettuali e di cantiere, propedeutiche alla buana riuscita del progetto.

Fra queste, il rilievo topografico. A cosa serve?

In sostanza, e con un buon grado di semplificazione, il rilievo fotografico serve a misurare in cantiere lo stato di fatto reale della struttura su cui sarà realizzato e sistemato il sistema facciata. Si tratta di un rilievo eseguito con strumenti specifici, che oggi sono molto sofisticati (e altrettanto costosi).

Grazie al rilievo, si possono vedere tutte le eventuali – e naturali – difformità della struttura (curvatura, inclinazioni, …) e provvedere di conseguenza agli elementi che comporranno il sistema-facciata: in particolare, alla sottostruttura di sostegno. Ecco perché il rilievo è particolarmente utile nel caso delle facciate ventilate.

Inoltre, grazie ai software il rilievo eseguito può diventare interattivo: in questo modo le operazioni di misurazione diventano più comode, accurate e – perché no – “scenografiche”.

Tutto questo, osservando il rilevo topografico dalla nostra prospettiva, che è sempre molto pratica – e con un occhio sempre puntato alle attività di cantiere.

Se volete approfondirne invece gli aspetti teorici, con definizioni meno disinvolte dal punto di vista scientifico, in rete si trovano molti materiali: vi segnaliamo in particolare questa dispensa del laboratorio di cartografia della Iuav.