Pelican self storage

Fare da raccordo tra il vecchio e il nuovo, rispettando la coerenza con il contesto urbanistico e la sua evoluzione.

Ecco il primo presupposto con cui lo studio Entasis ha progettato la sede di Pelican Self Storage a Copenhagen, in un’area al confine tra la vecchia zona del porto e i nuovi quartieri che stanno nascendo a nord.

Per farlo, la scelta ha coinvolto uno dei tradizionali materiali da costruzione danesi: il mattone rosso, che rispecchia le facciate degli edifici portuali e ne reinterpreta pilastri, cornicioni, finestre.

[Da archilovers.com. Foto: jens lindhe]

Cultureel Centrum Elckerlyc Hilvarenbeek

Un altro esempio di integrazione urbana portata sul piano dei materiali. Nel centro culturale e residenziale Elckerlyc, il mattone e le sue vibrazioni di colore in facciata si rispecchiano con i monumenti storici della città di Hilvarenbeek, in Olanda.

Il progetto degli architetti Bedaux de Brouwer è candidato al Mies van der Rohe 2015, premio dell’Unione Europea.

[Da archilovers.com. Foto: Michel Kievits]

Poppodium Venlo/wpw

Uno spazio culturale nel centro della città storica di Venlo, in Olanda, progettato da van Dongen – Koschuch Architects and Planners . Per mettere a dialogo il suo cuore medievale con contenuti contemporanei – denunciati già dal nome della struttura, Poppodium.

Così i volumi squadrati e monolitici, insieme al profilo dei tetti e alla scelta del mattone a vista, integrano (o addirittura mimetizzano) il manufatto nel tessuto architettonico del centro storico. In facciata, ampie finestre luminose si sovrappongono alle finte finestre con cornici facciavista, spalancano le sale di registrazione (e l’anima pop del centro) ai passanti.

[da Archello.com. Foto: Van Dongen – Koschuch]

Fontys sports college

In questo caso il rispecchiamento è figurativo, tra interni ed esterni. Tutto inizia con le enormi silhouttes di atleti ricavate sulla facciate in mattoni a vista: l’idea dello studio Mecanoo per il centro sportivo dell’università Fontys Hogescholen, a Eindhoven.

Il disegno è ottenuto grazie a un gioco di vuoti, che costituiscono i pixel con cui sono composte le figure del giocatore di baseball, del calciatore, del saltatore con l’asta e di altri atleti. Le figure decorano tre facciate della struttura, e sono riprese anche negli interni, stampate in negativo sulle campiture colorate dei muri.

[Da dezeen.com]