Area Appiani a Treviso: il quartiere in mattoni a vista
60.000 metri quadrati di facciate ventilate faccia a vista, per un'esperienza di trasformazione urbana unica nel suo genere.
Area Appiani a Treviso, disegnata da Mario Botta, è uno dei più importanti progetti italiani di trasformazione urbana. Non solo per gli aspetti quantitativi dell’intervento (che si estende su 60 mila metri quadri), ma anche per la lettura urbanistica e sociale del contesto, e per le qualità architettoniche.
I numeri delle opere non passano certo inosservati: si tratta di 236.000 metri cubi di costruzioni e di 15.000 metri quadrati di piazza e verde. Numeri che da soli basterebbero a dire l’eccezionalità del progetto.
Tuttavia non sono l’estensione territoriale e i metri cubi costruiti, presi in sé, a fare di Area Appiani l’esempio scelto da Urbanpromo per rappresentare un’esperienza compiuta di trasformazione urbana.
Il progetto mette insieme la storia dell’area, il suo rapporto con la città, la visione programmatica del suo ruolo contemporaneo e futuro. E interpreta il risultato di questa «somma» per costruire non solo i manufatti del nuovo quartiere, ma anche i presupposti sociali.
Così, nell’Area Appiani convivono abitazioni, negozi, verde pubblica, una grande piazza-luogo d’incontro (3800 metri): una moderna chiesa, una sala polifunzionale da 500 posti per convegni ed eventi culturali, uffici pubblici.
In questo modo, il quartiere non diventa solo un satellite concluso della città, ma ne amplia la rete di servizi.
Il progetto trasforma una parte della periferia novecentesca, senza alcun senso urbanistico, in organismo con propria valenza figurativa, dalla grande densità urbana, che con entusiasmo pensa alla dimensione del cittadino-fruitore: «…un vero e proprio unicum che viene ad offrire all’utente uno spazio “eccezionale” per la qualità dell’immagine, per la natura dei materiali, per l’offerta straordinaria di spazi e servizi (piazza minerale, roseto, fontana, chiesa, percorsi coperti) circondata dalle attività proprie della città (uffici pubblici, ristoranti, negozi)» [Mario Botta]urbanpromo.it
Ed ecco che allora basta fare un passo indietro, tornare dove avevamo iniziato e ripercorrere la storia recente dell’area, per chiudere il cerchio sul concetto di trasformazione (che a sua volta ha come esito la riqualificazione).
Agli inizi del Novecento Graziano Appiani fu protagonista di uno straordinario sviluppo industriale ed urbanistico.
Le sue piastrelle furono scelte dai divi di Hollywood per le loro ville. Per i suoi operai costruì delle gradevoli case e il Teatro Eden. […] Poi nel dopoguerra la fabbrica fu inglobata dall’espansione urbana e cominciarono i problemi con i residenti che costrinsero l’impresa a trasferirsi altrove.
Areappiani.itareappiani.it
Passando dagli aspetti generali a quelli particolari, per chi fa il nostro mestiere l’Area Appiani ha anche un’altra caratteristica poco comune. Che per certi versi (e considerata con le dovute proporzioni) è più eccezionale ancora: il quartiere è tutto in mattoni a vista.
Abbiamo realizzato 60.000 metri quadrati di facciate ventilate, faccia a vista.
Numeri che se non sono irripetibili, per ora restano comunque unici.
Mario Botta, ispirandosi ai borghi medievali italiani, ha costruito una cittadella caratterizzata dall’uso raffinato dei mattoni. Una città dalle cui torri lo sguardo può spaziare verso la campagna circostante e le Alpi.areappiani.it
Il mattone è un elemento protagonista nella sintassi di Mario Botta, e nell’Area Appiani è utilizzato come di consueto per costituire la «pelle» degli inconfondibili manufatti disegnati dall’architetto. Moduli che si combinano e avvicendano per costruire il quartiere. Volumi stagliati, movimentati proprio dal mattone facciavista e dai giochi di tessitura e composizione più presenti nel linguaggio di Botta: oblò, fasce marcapiano, scalettature.
E poi, la malta che riprende tono su tono il colore del laterizio: così la facciata è una cortina omocromatica, dove la trama delle fughe non è segnata più dal colore, ma dalle fughe ribassate (e dalle loro ombre). Proprio luci e ombre, giocate sul rapporto tra vuoti e pieni in facciata, sono un altro importante elemento linguistico. Che si riflette sia in facciata (basta vedere le diverse rese a seconda dell’incidenza della luce naturale), sia all’interno degli ambienti.
L’architetto Mario Botta infatti, pur utilizzando mattoni dello stesso formato e colore, come è suo solito progettare, ha impresso alle pareti notevoli variazioni nel disegno delle murature, differenziando la stilatura dei giunti orizzontali incavati e quelli verticali realizzati a raso per sottolineare l’orizzontalità della facciata. Ulteriore conferma della metrica stilistica è riconoscibile nella giacitura dei mattoni, come le fasce realizzate con l’arretramento o la sporgenza a corsi alternati che «infilano» le finestre, oppure, la posa di una fila di mattoni di coltello in corrispondenza delle partenze in quota dei prospetti e negli architravi delle finestre, come la doppia fila a coronare la parte superiore degli edifici e sotto i davanzali.Matteo cazzaniga, Laterizio facciavista. L’impatto materico del rivestimeno, Il Nuovo Cantiere, marzo 2013
Sfogliando la galleria fotografica, colpiscono subito sia la varietà che la quantità delle lavorazioni.
Un lavoro di posa impegnativo, dove l’attenzione al dettaglio e la concretezza del lavoro di cantiere sono state preparate a monte, con l’individuazione delle migliori soluzioni progettuali.
Abbiamo realizzato la facciata con mattoni SanMarco pieni a pasta molle, tipo a mano «Rosso» con finitura classica sabbiata, e malta FerriMix (con pigmento colorato). Sono stati posati 2 milioni e mezzo di mattoni, 100 mila listelli e 8500 pezzi speciali.
Le sottostrutture in acciaio sono HALFEN: le mensole sostengono la parete esterna in mattoni e la distanziano da quella interna creando la fenditura per la ventilazione.
Promotore
Fondazione Cassamarca Appiani 1 S.r.l
Società Strumentale della Fondazione Cassamarca
Progettista
Mario Botta
Imprese di costruzione
Biasuzzi
Rizzani De Eccher
CCarron
Caratteristiche
Cronologia 2005 – 2013
Superficie area 80.000 mq
Volume costruito 236.000 mc
Superficie piazza e verde 15.000 mq
Posti auto interrati 2000
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