Beijing: la facciata come scultura

Fairyland Guorui Villa Complex è un progetto di UNStudio, dove il laterizio ha un ruolo di primo piano nella connotazione estetica (e concettuale) dei volumi. La movimentazione delle facciate (risolta sia con le nuance di colore, sia con i giochi di curvatura e giacitura), è l’elemento di coerenza tra le singole ville, che mantengono comunque una spiccata personalità individuale.

foto: Edmon Leong

Spinte verticali

Appena fuori Buones Aires, questa residenza progettata da Estudio BaBO è circondata da cedri. E il mattone a vista (un mattone stonalizzato tra grigi e neri) è usato per realizzare l’analogia tra il ritmo verticale degli alberi e la facciata: i corsi sporgenti seguona la spinta verso l’alto del bosco.

photo: Estudio BaBO

Fra rigore formale e trame ricercate

Struttura semplice e pura nei volumi, quella disegnata dagli architetti Isabel and João Saavedra a Guimarães, piccola città portoghese. La rigidità formale è rotta dalla trama del mattone a vista grazie a teste di mattoni posati in uscita a creare una texture obliqua nella metà superiore della facciata, e a un gioco di pieni e vuoti (quasi degli iper-giunti) nella parte inferiore.

photo: João Morgado

Funzionalità e incontro di materiali

Il profilo del Vishranthi Office (KSM architecture) spicca al di sopra delle residenze e negozi che caratterizzano da sempre questo quartiere di Chennai, in India. La facciata accosta tre materiali: vetro, alluminio e mattoni trafilati posati a griglia. Un incontro progettato non solo con fini estetici, ma per garantire all’edificio prestanza energetica, corretta illuminazione e riduzione dell’inquinamento acustico.

photo: KSM architecture